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Quando una vernice salva la vita

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8 Gennaio 2010

Non dice il nome del detersivo e del profumo, ma sorridendo racconta che il laboratorio da cui viene fuori il sinergico che è alla base della fragranza è lo stesso da cui derivano i principi attivi degli insetticidi per mosche e zanzare. Cosimo Franco, amministratore delegato dell'Endura di Bologna, spera che gli anni a venire siano tutti come quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. Non è un folle, il 2009 è l'anno in cui l'azienda ha raccolto i frutti della sua strategia di fondo, quella di andare a cercare la svolta nelle maglie delle sintesi dei laboratori. «Certo non è che siamo specializzati in chimica fine e specialistica e adesso ci mettiamo a fare carrarmati – racconta Franco –. Però stiamo diversificando lentamente a partire dalla produzione storica e cioè i principi attivi e i sinergici per gli insetticidi domestici».

Endura fa parte di quelle aziende che hanno scelto un approccio nuovo. Nella chimica italiana fino a ieri per innovazione si intendeva quella dei processi produttivi. Macchinari flessibili, nuovi, cambiamento dell'organizzazione del lavoro. Ma questo non basta più perché i cinesi fanno le stesse cose e riescono a farle a prezzi più bassi. Chi vuole chiudere bilanci in nero ha una sola scelta: prodotti nuovi.

Sintesi dopo sintesi, processo dopo processo, passaggio dopo passaggio, cinque in totale sono quelli che servono per arrivare al "pbo" della Endura, è arrivata la scoperta della possibile applicazione del sinergico a un insetticida per uso agricolo, per insetti e parassiti. E non solo. In uno dei passaggi la Endura ha infatti scoperto una molecola che può essere usata per fare tre fragranze diverse. «Sono già in diversi detersivi e profumi», dice Franco.

Il focus, bisogna cambiare il focus dell'innovazione, hanno iniziato a pensare molti imprenditori di Federchimica, come Franco. E così è arrivato il nuovo approccio, basato sull'innovazione di prodotto. Ma in anticipo. Il nuovo approccio è infatti quello di intercettare le esigenze dei clienti e della società e di giocare d'anticipo. Prima della green economy, la chimica diventa green, prima della ecosostenibilità, la chimica diventa ecosostenibile.

Anche con una vernice. A San Pietro di Feletto, vicino a Treviso, nella zona del Prosecco, la Impa si sta ingegnando per ridurre i consumi energetici. Stiamo parlando di un'azienda che fa vernici e al primo impatto viene da chiedersi ma cosa c'entrano le vernici con il consumo energetico? C'entrano, c'entrano. Da un laboratorio chimico possono venire fuori anche vernici green, dove green sta per «il solvente che viene sostituito dall'acqua grazie a una nuova formula che lo consente. Oppure la vernice che ha una resa molto più alta», spiega Arrigo Zanardo, il presidente della Impa. Meno prodotto, significa meno energia. Ma una vernice, grazie alla chimica può sconfinare fino alla sicurezza degli spazi pubblici. E questo è il prodotto di cui Zanardo parla con un senso di orgoglio che trapela nonostante il racconto passi dalla cornetta del telefono. A scendere nei dettagli può essere solo il chimico che l'ha inventata, ma il risultato è che una vernice può salvare la vita. «Sono pitture intumescenti – dice Zanardo –. Quando in una stanza si sviluppa un incendio il primo pensiero è salvare più persone possibile. In questa pittura, applicata all'interno degli edifici, se la temperatura supera un certo livello comincia una scissione chimica che fa sviluppare una schiuma carboniosa protettiva. A mano a mano che aumenta il calore la schiuma aumenta il volume e isola l'incendio».

La chimica però consente di andare oltre, soprattutto quando arriva in azienda la terza generazione che ha una formazione universitaria più avanzata. E sintesi dopo sintesi comincia a lavorare su una vernice che permette un minor uso di energia per riscaldare e raffreddare gli ambienti. «Ha l'aspetto di una vernice tradizionale, ma i componenti proteggono dal caldo e dal freddo», spiega Zanardo. Ecco il di più che risponde alla bolletta energetica che lievita di anno in anno e all'ecosistema in crisi perenne. E chiede risposte per ridurre gli squilibri, anche a un laboratorio. (C.Cas.)

8 Gennaio 2010
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